Finanziato dalla fondazione “Con i bambini” attraverso il fondo per il contrasto della povertà educativa minorile (scrivere da chi è finanziato mperché ci fanno caso) di cui allegato trovi locandina e ti scrivo descrizione:  La carenza di strutture per la prima infanzia nel contesto territoriale di intervento e la concomitante disomogeneità qualitativa dei servizi nido, ha determinato il forte fabbisogno sociale di intervento come “comunità di pratiche” degli amministratori locali e dei gestori dei nidi, soprattutto a fronte di difficoltà economiche e congiunture varie legate nel ai diversi eventi drammatici che lo hanno colpito duramente (sisma del 2009 e del 2016, crisi economica legata al covid-19, etc.).
Il territorio dell’Ecad n. 5, annovera 42 comuni dell’Abruzzo interno caratterizzato da piccoli centri, con una popolazione molto ridotta, disseminati su una larga fetta di territorio, caratterizzata anche dal fenomeno delle case sparse e dalla difficoltà contingente degli spostamenti interni. Conformazione che spesso contribuisce all’insorgenza di problematiche relative alla mancata socializzazione dei minori, all’eccessiva crescita dei

bambini soprattutto da 0 ai 6 anni all’interno del nucleo familiare e la crescita dell’emigrazione, soprattutto delle giovani coppie, verso territori che offrono
maggiori possibilità di scambio e crescita. Contestualmente, le famiglie risentono ad oggi sia delle problematiche del post sisma, anche per gli effetti legati alla crisi economica, con tassi di inoccupazione e disoccupazione crescenti nel tempo, sia dell’inasprimento a
causa dall’emergenza Covid -19.
Il progetto, dunque, potenziando i servizi per le famiglie e i bambini, mira a colmare le carenze territoriali, realizzando un nuovo modello per vivere il territorio. In particolare, il progetto potrà rispondere alle richieste di maggiori offerte formative, di crescita e socializzazione da parte di piccoli di età dai 0 ai 6 anni e portare nuove occasioni alle famiglie di stare insieme e programmare attività in grado di avvicinare gli standard dei bambini a quelli dei loro coetanei che frequentano realtà più grandi, di essere al contempo
aiutate nel compito educativo.
Obiettivo generale è ridurre il divario nei servizi educativi per la prima infanzia attraverso un intervento presso l’Ecad 5, in cui si riscontrano: una significativa carenza degli
stessi, una gestione diversificata degli impianti psicopedagogici dei servizi all’infanzia, l’assenza di reti coordinate per la continuità 0/6, carenza di strumenti di rinforzo alle capacità educative e di genitorialità. Le soluzioni innovative e integrate offerte creano, potenziano e sostengono nuovi modelli di welfare di comunità.